

fino al 10.I.2010
Gianni Colombo
Castello di Rivoli
Spettatore al centro, ad essere in mostra è il rovesciamento delle sue percezioni abitudinarie
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All’interno dell’affascinante compagine offerta dal Castello medievale più contemporaneo d’Italia,
Gianni Colombo (Milano, 1937 – Melzo, 1993), grande esponente dell’arte cinetica degli anni Cinquanta e Sessanta vede rivisitata la sua vasta produzione attraverso un affascinante percorso che mira a coinvolgere lo spettatore.
Se nella prima sala compaiono alcune delle sue ceramiche, a partire dalla seconda sala lo spettatore è immerso in uno spazio completamente buio in cui giochi di luci e di colori risvegliano se non altro la sua percezione visiva. Ma è nelle successive sale che veniamo al meglio della capacità di Colombo di relazionarsi con le tradizionali forme architettoniche e di criticarle aspramente. Ora ideando una casa dalle pareti e muri deformati (Topoestesia 1975-77), ora dilettandoci con percorsi segnati da elastici azionati da macchine che ne mutano continuamente la percezione, complici anche il buio e la fluorescenza degli stessi elastici grazie alla presenza di lampade di Wood (Spazio Elastico, 1968), ora ancora, creando delle pareti bianche composte da parallelepipedi di polistirolo dall’effetto inaspettatamente pulsante (Strutturazioni pulsanti, 1959), Colombo mira all’effetto-sorpresa, alla sregolatezza del campo che, più di tutti, è retto da solide norme, l’architettura.
Quello di cui le installazioni di Colombo necessitano è sempre una partecipazione attiva, chiedono cioè allo spettatore di divenire attore interagendo con l’opera, perché questa altro non è, che mezzo per far riflettere su temi che sarebbe difficile rendere a parole, ma che con l’esperienza diretta, possono subito intendersi.
E’ un discorso umano quello di Colombo , volto a guardare l’uomo e i suoi meccanismi percettivi (visivi, tattili, uditivi). Dietro c’è Fontana e l’idea di opera come spazio stesso dell’opera; spazio che, in Colombo, non può che essere necessariamente, pena l’insensatezza dell’operazione stessa, vissuto.
Le opere in esposizione sono giustamente praticabili tranne alcune per via dell’usura; cosa potrebbe pensare l’autore delle sue macchine tattili ormai inaccessibili dietro una lastra di spesso vetro? Fin quando l’arte continuerà a mantenere la sua aurea, a noi non resteranno che le ipotesi.
yamuna jivana silvia illuzzi
mostra visitata il 3.X.2009
dal16 settembre 2009-10-06 Gianni Colombo
Castello di Rivoli, Museum of Contemporary Art
Piazza Mafalda di Savoia, 10098, Rivoli (TO)
Orario: martedì – giovedì dalle 10.00 alle 17.00
venerdì – domenica dalle 10.00 alle 21.00
lunedì chiuso, aperto lunedì di Pasqua
chiuso 25 dicembre, 1 gennaio, 1 maggio
Ingresso: intero euro 6.50,
ridotto euro 4.50 (pensionati, studenti, militari)
tel: +39 011 9565222
www.castellodirivoli.org
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